Glossario

Glossario di alcuni termini usati in edilizia.

Adobe: Termine arabo/spagnolo che indica una tecnica di costruzione degli edifici in terra. I muri sono realizzati in mattoni di terra cruda essiccati al sole, di dimensioni variabili da cm 10 x 20 x 40 e oltre. Possono essere realizzate (con o senza cassaforme) anche volte e cupole. La terra, scelta secondo la sua consistenza e composizione, viene impastata con acqua e leganti vegetali (paglia sminuzzata). Occorre prevedere un tetto sporgente per proteggere i muri dalla pioggia, e fondazioni in pietra, per proteggere i muri dall’erosione da parte delle acque di scolo e dalla risalita dell’umidità per capillarità.

Calce magra: Tipo di calce ottenuta con una bassa percentuale di acqua e un’alta quantità di sabbia;

Calce: Legante usato per comporre malte aeree e malte idrauliche. E’ costituita da ossido di calcio ottenuto dalla cottura di pietra calcare a circa 800 °C, si ottiene così la C. viva, facendola fermentare con acqua si ottiene la C. spenta. Se la quantità di acqua è in eccesso si ottiene una pasta plastica ed untuosa: grassello; se l’acqua è in forte eccesso si ottiene il latte di calce. Nel linguaggio commerciale corrente si distingue: la calce grassa, se il rendimento di grassello è superiore a 2,5 mc per tonnellata di C.; calce magra, se invece è compreso fra 2,5 e 1,5 mc per tonnellata.

Calce idraulica: E’ ottenuta dalla cottura di calcari più o meno argillosi, cioè contenenti silice e alluminia, ha la caratteristica di far presa sia all’aria, sia sott’acqua. E’ debolmente idraulica se proveniente da calcari col 5-8% di argilla; mediocremen- te idraulica coll’8-18%; idraulica col 15-19%; ed eminentemente idraulica col 19-22%, inoltre la cottura a 1200 °C dà luogo al cemento romano o a presa rapida; 1600 °C al cemento Portland. Messe in commercio in sacchi, debbono avere peso specifico 2700-2900 kg/mc e iniziare la presa dopo 2-6 ore e terminarla, secondo la loro idraulicità, dopo 8-48 ore.

Calcestruzzo: Miscuglio di malta di calce con ghiaia, o frantumi di pietre e mattoni. Il C. cementizio ha come legante malta di cemento e sabbia. Per la resistenza meccanica del C. è molto importante il rapporto acqua/cemento: il rapporto più corretto è pari a 42/100. In un metro cubo di calcestruzzo di tipo normale sono presenti, a titolo indicativo; 120-150 l di acqua, 300 kg di cemento, 0.4 mc di sabbia, 0.8 mc di ghiaia. Esiste poi il C. alveolato privo completamente di sabbia; risulta ridotto il peso specifico e la resistenza."

Calcestruzzo a faccia vista: Utilizzato nelle superfici degli edifici senza essere ricoperto da intonaco, ottenendo vari aspetti, anche esteticamente pregievoli, che si possono ottenere tramite varie tecniche: le cassaforme, generalmente in legno duro, ma anche in acciaio, quest’ultime per ottenere superfici notevolmente lisce e omogenee; oppure lavorare con attrezzi il getto sufficientemente indurito. A seconda dell’at- trezzo usato si ottiene la bocciardatura, la scalpellinatura, la martellinatura, ecc."

Calcestruzzo armato: Struttura composta da C. e barre in acciaio a sezione circolare, dove il C. ha il compito di assorbire le sollecitazioni di compressione, mentre l’acciaio, ha il compitio di resistere alle sollecitazioni di trazione. Ne risulta che la struttura può resistere a sollecitazioni di compressione, trazione, flessione, taglio e torsione.

Calcinazione Cottura delle pietre da calce.

Carton-feltro bituminato: Materiale di impermeabilizzazione, costituito da uno strato di fogli di amianto, o vetro, o juta, o cotone, impregnati fino a saturazione di bitume. Può essere utilizzato a più strati, usato generalmente per le coperture piane.

Cartongesso: Pannelli formati da gesso in lastre rivestite, sulle due facce, da fogli di cartone; usati per realizzare pareti divisorie e tramezzi, lo spessore varia da 10 a 25 cm.

Cementite Vernice opaca, a forte pigmentazione, adatta per legno, muri e metalli. Costituita da una miscela di olio di lino crudo, olio polimerizzato e resina esterificata, in genere di colore bianco.

Cemento adesivo Presenza nell’impasto di malta adesiva, per la presenza di caseina in grande proporzione rispetto a cemento, cariche ed additivi. Adatto per l’incollaggio di elementi ceramici di dimensioni fino a circa cm 20x20.

Cemento alluminoso o fuso Ottenuto dalla calcinazione spinta di una mescolanza molto omgenea di calcare e bauxite; il processo di presa è molto lento, ma di rapido indurimento. Resistenza a compressione: dopo 3 giorni 325 kg/cmq; dopo 28 giorni 525 kg/cmq.

Cemento-amianto Conosciuto principalmente con il nome commerciale di Eternit. Composto di una pasta di acqua, cemento idraulico a lenta presa e fibre di amianto che, attraverso lavorazione, viene ridotta in fogli. Questi, allo stato umido, possono essere foggiati in varie forme oppure sovrapposti a formare un maggiore spessore. Ha caratteristiche di ottima elasticità e resistenza alla trazione e alla flessione, ed agli agenti atmosferici; per questo, utilizzato per lastre di copertura di ogni tipo, serbatoi, tubazioni, ecc. Ne è escluso l’uso in ambienti abitati dall’uomo a causa degli effetti dannosi sulla salute provocati dalle fibre di amianto.

Cemento armato precompresso Lavorazione del cemento armato che permette di sfruttare adeguatamente le elevatissime qualità meccaniche di alcuni acciai speciali; attraverso la compressione preventiva del conglomerato, ottenuta per mezzo di vari sistemi: a fili aderenti, l’armatura viene pre-tesa prima del getto di calcestruzzo, a fili scorrevoli, l’armatura, priva di tensione e protetta da una guaina, viene tesa dopo il getto di calcestruzzo. Si ottiene quindi un nuovo materiale che sotto l’azione di carichi esterni reagisce diversamente dal cemento armato comune, diversità che si manifesta attraverso la partecipazione di tutta la sezione (ad es. nella trave) che reagisce interamente alla sollecitazione di compressione, e lo sfruttamento completo dell’alta capacità di resistenza alla trazione dell’acciaio.

Cemento d’altoforno Ottenuto con la macinazione, senza aggiunta di materiali inerti, mescolando il clinker puro di cemento e scorie basiche d’altoforno a coke sotto forma di sabbia vetrificata, derivanti dalla produzione di ghisa.

Cemento normale o Portland Brevettato nel 1824 con il nome di Portland perché, una volta impastato con acqua e indurito, è molto somigliante alla pietra da costruzione che si ritrova nell’isola di Portland. Ottenuto dalla cottura (a circa 1400°C) di marne naturali o mescolando calcare e materia argillosa e successiva macinazione del prodotto di cottura senza aggiunta di materiale inerte. Il cemento, impastato con acqua, offre un’ottima resistenza alla compressione (dopo 7 giorni: 175 kg/cmq; dopo 28 giorni: 325 kg/cmq); fa presa tanto all’aria che in presenza di acqua.

Cemento pozzolanico Ottenuto dalla macinazione, senza aggiunta di materie inerti, mescolando clinker puro di cemento e pozzolana.

Coibenza: Capacità di un corpo di essere cattivo conduttore di calore e di elettricità.

Controsoffitto Struttura di tipo leggero, appesa all’intradosso del solaio (soffitto) mediante sospensioni pendini, che formano la struttura di sostegno (legno o metallo) completata da una schermatura di vario genere; che può essere continua e chiusa, realizzata in opera con intonaco disteso su rete metallica, oppure discontinua, costituita da elementi amovibili in legno, gesso, materiali metallici (a superficie compatta, o a griglia, o a doghe, ecc.). Il C. ha la funzione di isolamento termoacustico, mascheramento di travature ed impianti in genere, e, molto spesso, di alloggiamento dei corpi illuminanti.

Controtelaio Struttura a cui viene fissato il telaio di porte da interni, che in genere non è in vista ed ancorato direttamente al tramezzo in muratura.

Intonaco: Materiale di rivestimento delle murature, con funzioni protettive e di preparazione per altri trattamenti delle superfici murarie, quali: decorazioni pittoriche, semplici verniciature o (se intonaco interno) rivestimenti cartacei. Costruttivamente esso è ottenuto applicando sulla superficie grezza delle murature uno strato di malta di spessorre complessivo da 1,5 a 2,5 cm. L’applicazione dell’I. viene eseguita a strati successivi di materiale: arricciatura (rustica o fratazzata) con malta di calce su muri retti o centinati (dello spessore di mm 15); e lo strato di colla con malta fina (dello spessore da 3 a 5 mm) rimaneggiato e lisciato a perfetta levigatura. Fra gli intonaci: il cosiddetto stucco romano o I. a stucco lucido; composto da calce spenta grassa e polvere di marmo bianco o colorato, si ottiene una superficie lucida, suscettibile di perfetta levigatura e molto resistente agli agenti atmosferici; gli I. impermeabilizzanti, usati specialmente nei locali sotterranei, nei serbatoi, ecc., sono a base di cemen- to a lenta presa e sabbia fine.

Malta: Qualsiasi prodotto legante impastato con acqua e materiali inerti (l’acqua manca solo nelle M. a base di leganti idrocarburati, e cioè asfalti, bitumi e catrami). I vari tipi di M. si distinguono in base alla natura dei leganti (gesso, calce, cemento, bitume, ecc.) e al processo di presa del conglomerato; sia che avvenga in presenza di aria: M. aeree (di leganti idrocarburati), sia che avvenga in presenza di aria o di acqua: M. idrauliche (di calce idraulica, cemento, ecc.). Fra i vari tipi: la M. bastarda nella quale oltre alla calce sono presenti altri leganti (cemento, gesso); M. per stucchi nella quale l’inerte è costituito da polvere di marmo; M. adesiva che nel composto contiene percentuali di silicio, carbonato, sabbia e additivi, derivandone un adesivo impiegato per incollaggio di piccoli elementi ceramici.

Materiali inerti: Materiali composti da frammenti lapidei di varie dimensioni, come: sabbia, ghiaia, pietrisco che derivano da pietre naturali; oppure laterizi, ed altri che provengono dalla frantumazione di materiali artificiali. I materiali I. costituisco- no una parte degli impasti dei conglomerati, essi non subiscono nessuna modificazione chimica durante il processo di presa e di indurimento.

Resine Prodotti di natura plastica e viscosa di origine naturale (sia vegetale, sia animale) o sintetica, con cui si fabbricano vernici, materiali isolanti, ecc. si distinguono in R. naturali e R. artificiali: le prime vengono prodotte naturalmente dalla secrezione di piante, sono sostanze trasparenti, insolubili in acqua, solubili nei solventi organici; si usano per la fabbricazione di materiali isolanti, di vernici, di saponi, ecc. L’unica R. di origine animale è costituita dalla gomma lacca, impiegata per la lucidatura di mobili, ma anche per la preparazione di vernici da levigatura, ecc. Le R. artificiali sono i prodotti macromolecolari ottenuti per polimerizzazione, o per policondensazione, o presenti in natura come tali e resi plastici attraverso opportuni trattamenti chimici, ad esempio il polistirolo, il polietilene, il polivinile, i fenoplastici, i poliesteri, poliammidi, ecc. Inoltre si dicono R. termoindurenti quelle sintetiche che polimerizzano per effetto del calore, ed una volta ultimato il processo divengono rigide, e si mantengono tali sia a freddo, sia a successivi riscaldamenti. Le R. termoplastiche sono quelle che rammolliscono per effetto del calore e sono lavorabili in queste condizioni, a fine processo ridiventano rigide, ma possono di nuovo rammollire se esposte nuovamente al calore; v. polimero, polietilene.

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